19.3.2019 Silvia – All’altro capo del filo

Ciao dear, riesco a risponderti solo ora, ho rimbalzato da una parte all’altra dell’Italia, ora sono tornata a casa e come sempre quando si torna i primi giorni è strana anche la casa. Meno male che ci sono i gatti che sono bravi padroni e ti fanno sentire un ospite gradito. Berlino non perde occasione per mostrare che la civilizzazione ha avuto un senso non ancora fagocitato dal consumismo. Vorrei risponderti in maniera simmetrica ma direi che in Italia invece siamo drammaticamente nella situazione opposta. A breve ci sarà il World Congress of Families XIII, senti come suona americano? Potrebbe essere un videogioco, una saga per leoni da tastiera, vince chi è più razzista, più impaurito, più retrogrado. Perché in democrazia c’è il diritto di essere retrogradi e di voler libidinosamente mettere in catene gli altri, se necessario. E’ una gran bella competizione al momento, è diffusa e fa molta notizia, per cui non si perde occasione per capitalizzarla. Ieri in tv ho sentito dire ad un giornalista (che non nomino per non fargli pubblicità gratuita) che l’assassino di Christchurch probabilmente si sarebbe comportato molto diversamente se durante l’infanzia avesse avuto una madre che gli prestava più attenzione. Pare che tra le fila di questi fanatici ci siano anche delle donne, e non poche. A queste bisogna parlare senza giudizio e neppure imbarazzo, senza risentimento né pietà. E’ un equilibrio frastornante. Davanti a noi mesi da funamboli, e dalle corde abrasive del dialogo, dovremo distillare Poesia e rinominare Libertà.

Photos: Philippe Petit